Non è inseguendo le realtà del mondo che un uomo si differenzia dall’altro, ma agendo secondo le proprie inclinazioni e, perciò, facendo quello che la propria natura e personalità richiedono; e se non è la “necessità” che lo spinge ad agire, ma la sua profonda e segreta vocazione, quell’uomo darà valore alla vita sua.
È stato facile per noi cogliere la nostra attività dopo aver semplicemente riflettuto su noi stessi: l’abbiamo colta sul nascere, ne seguiamo passo passo l’evoluzione e la vediamo dirigersi alla scopo con puntuale precisione e sicurezza.
Quel che vi appare come lo “stile caratteristico” dei nostri capi altro non è che il carattere della nostra attività, che ci vede tesi a produrre qualcosa di nuovo e di originale, non già al fine di creare una nuova moda, ma per naturale riflesso al fatto che la creatività è tipica proprio di quegli uomini che tendono a seguire la propria stella. Una stella che non smetterà mai di brillare perchè finchè vivremo saremo noi stessi a porci come spiegazione dei nostri capi originali, per restare superiori, per tenerli sempre a noi subordinati, e così, ritornare sempre capaci di produrre qualcosa di ancor più originale, superiore e migliore.
E non diciamo superiore nel senso autocelebrativo del termine, ma perchè riteniamo che ciò che è in uno stadio superiore è senza dubbio originale e che, anzi, la vera originalità è proprio e soltanto la superiorità. D’altra parte, come potrebbe esservi una nuova posizione senza un prodotto migliore?
Così il nostro è un indefinito tendere; e la nostra attività creativa rimarrà sempre volta a superare gli stadi raggiunti, giacchè il suo spirito – che la spinge a creare valori, prima ancora che vestiti – è il riflesso della naturale vocazione del nostro destino: l’Infinito!